Cenni sull’aspetto pscicodinamico del paziente con turbe dell’equilibrio.
- La padronanza del nostro corpo nel tempo e nello spazio è una competenza biologica-psicologica.
E cosa c’è di più dirompente, frammentante il senso della propria unitarietà, di una sensazione illusoria di spostamento o di rotazione del corpo rispetto all’ambiente e/o viceversa?
- In sostanza la propria appartenenza allo spazio, al tempo, all’universo è recisa.
Il disequilibrio della vecchiaia, è un’esperienza molto spesso taciuta, mascherata: gli sbandamenti, l’incapacità di mantenere una direzione, la paura di cadere, è una sindrome che ora conosciamo di più.
In questa società dove l’apparenza e l’efficienza sono miti inalienabili, l’involuzione somatica senile è poco rispettata, anzi viene identificata come una involuzione mentale senilee quindi una sconfitta ineluttabile della mente che non padroneggiando più il proprio corpo, perde il ruolo sociale ed il rispetto degli altri.
Dopo questa lunga premessa parliamo di un capitolo del tutto nuovo, la presbiastasia, cioè dell’invecchiamento del nostro senso dell’equilibrio.
Il numero di anziani in Italia di età compresa fra i 65 e 74 anni è 8 volte maggiore rispetto l’inizio del secolo scorso, mentre gli anziani con età superiore a 85 anni sono aumentati di oltre 24 volte.
A conferma di ciò, studi compiuti in America, sempre nel secolo scorso, stimavano che solo il 2% della popolazione superasse i 65 anni, mentre attualmente la percentuale è dell’11%, e questa percentuale è destinata ad aumentare.
L’aumento della popolazione anziana rappresenta un fenomeno importante della nostra società.
Rispetto al passato non è variata la durata massima della vita umana, ma quello che si è modificato drasticamente è la percentuale degli individui che raggiungono l’età avanzata..
Gli anziani sono sempre più numerosi e raggiungono la vecchiaia in migliori condizioni di salute, merito sia del progresso delle conoscenze scientifiche (riduzione della mortalità per malattie infettive) che delle condizioni socio-economiche (miglioramento dell’igiene e dell’alimentazione).
L’aumento della popolazione anziana ha determinato la nascita di nuove discipline:
La geriatria (dal greco γέρων, “vecchio, anziano” e ἰατρεία, “cura”), è la branca della medicina che si occupa non solo della prevenzione e del trattamento delle patologie dell’anziano, ma anche dell’assistenza psicologica, ambientale e sociale ed economica.
Studi anatomo-patologici sul cervello mostrarono che nell’invecchiamento si ha una sclerosi progressiva. Eppure esistono dei casi in cui non sono presenti modificazioni cerebrali. Ciò a conferma della variabilità del processo d’invecchiamento (eterocronia) fra gli individui. Attualmente si ritiene possibile un recupero delle funzioni cerebrali (fenomeno detto sinaptogenesi).
Il disequilibrio dell’anziano coinvolge parecchie persone, non dimentichiamo che l’età media sta avanzando velocemente specie nei paesi occidentali, ed effettivamente molto spesso l’anziano non riferisce una vertigine oggettiva rotatoria, bensì un senso d’instabilità, di sbandamento che è assolutamente irrilevante e nonostante le batterie degli esami che noi possiamo fare, la dizziness molto spesso rimane non spiegabile con i comuni esami di routine ed il paziente non ha una diagnosi ben precisa.
La perdita di efficienza globale del sistema dell’equilibrio rende conto delle caratteristiche peculiari dell’anziano. Il mantenimento del bilanciamento tra i due emisistemi dell’equilibrio giustifica l’assenza di una imponente vertigine con caratteri rotatori. La perdita di ridondanza del sistema invece determina l’incapacità del soggetto a rispondere a richieste posturali dinamiche.Infatti la maggior parte dei soggetti anziani, non presenta particolari disturbi in posizione supina o seduta. Sono la stazione eretta e soprattutto la deambulazione, che richiedono una maggiore efficienza del sistema dell’equilibrio a determinare frequentemente la comparsa di disturbi vertiginosi. Questi disturbi si manifestano con maggiore frequenza quando il soggetto è costretto a camminare ad occhi chiusi: in questo caso l’ulteriore deprivazione di una delle afferenze del sistema dell’equilibrio ne condiziona pesantemente l’efficienza.
Infine l’alterazione del controllo centrale giustifica la sintomatologia vertiginosa aspecifica e sfumata caratterizzata da senso di disorientamento spaziale. In effetti anche il soggetto anziano sano, che non ha mai sofferto di attacchi vertiginosi, frequentemente ha una postura incerta, tremante od oscillante, ed una andatura rallentata con alcune caratteristiche parkinsoniane. Non dimentichiamo che l’instabilità nel soggetto anziano è un fenomeno che contribuisce fortemente al rischio di cadute.
Continua…